YAKAROUND: quando il teatro è rigenerazione urbana

Il progetto Yak Around ha lavorato nel quartiere Bustecche, in una delle periferie della città di Varese, e ha investito in particolare la piazza antistante il teatro Spazio Yak (Piazza Fulvio de Salvo), gestito dall’associazione culturale Karakorum. Con l’obiettivo di riattivare e valorizzare la rete di spazi pubblici di Bustecche, fra cui far emergere Spazio Yak quale luogo attivo e punto di riferimento per il quartiere, il progetto è stato teso a costruire, o in alcuni casi rafforzare, un sistema di relazioni a geometria variabile attorno al teatro stesso, identificabili come comunità di pratiche.

Il quartiere Bustecche, prevalentemente residenziale e carente dal punto di vista dei servizi e dei soggetti attivi, non manca invece di spazio aperto, anche di qualità, in parte sottoutilizzato e non presidiato, dove le potenzialità inespresse sono poco note agli abitanti e ai fruitori dell’offerta culturale del teatro. Il progetto risponde a questa condizione di perifericità sperimentando un modo innovativo in cui riattivare e rigenerare lo spazio pubblico. Per farlo ha promosso più che un disegno univoco, un processo complesso di azioni artistiche e di immaginazione collettiva che testa forme ed usi possibili dello spazio urbano.

Il progetto ha messo a punto un programma culturale orientato alla riscoperta del quartiere attraverso un programma di azioni artistiche in cui il teatro esce dai propri confini per investire lo spazio pubblico e semi-pubblico, entra in contatto con la quotidianità dei suoi abitanti, ad esempio attraverso la messa in scena di spettacoli nei cortili delle case popolari, trasformando il quartiere in un tableau da gioco o, ancora, organizzando momenti conviviali e laboratoriali con il vicinato. 

Una struttura narrativa ha tenuto insieme i momenti performativi e proiettivi, co-partecipati dai bambini e dalle loro famiglie. Ciò ha consentito di generare spazialità temporanee e sperimentare usi potenziali dello spazio, definendo nel tempo la forma e le prestazione di alcuni luoghi e dei relativi elementi d’arredo. In particolare, si è soffermato su una istallazione/struttura urbana che oggi domina e “riaccende” Piazza  De Salvo, costruendo qui un nuovo “personaggio” della storia partecipata, a cui i bambini hanno dato il nome di Tempesta.

L’elemento d’arredo emerso dalla co-progettazione fra progettisti, artisti e utenti, fatto per accogliere le attività del teatro e delle comunità locali, è costituito da una bacheca ─ spazio di comunicazione e scambio ─, una piattaforma multifunzionale per la performance e il gioco e un’area coperta e protetta per il gioco più strutturato o momenti di lavoro più raccolti dell’associazione culturale Karakorum. 

Il progetto rilascia nel contesto non solo un oggetto di grande significato per i suoi fruitori ma anche un modello di progettazione che conferisce all’azione artistica un ruolo civico, riconoscendone la grande forza di coinvolgimento e innesco di processi di radicamento nei territori. L’idea che il progetto appena concluso sia l’incipit di un processo molto più ampio di rigenerazione a base locale con il coinvolgimento degli abitanti, appare oggi via via più matura e possibile.

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