IDEDALO
Una produzione Karakorum Teatro e MaMiMò
Di Stefano Beghi e Fabio Banfo
Con Fabio Banfo, Filippo Bedeschi, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Marco Maccieri, Susanna Miotto
Regia Stefano Beghi
Programmazione digitale Marco Prestigiacomo
Suoni Antonello Ruzzini
Dramaturg Marco Maccieri, Susanna Miotto
Allestimento Maddalena Vanolo, Elena Borri
Grafiche Riccardo Trovato
Consulenza scientifica Elena Acerbi, Anna Moro, Matteo Pettinaroli (Politecnico di Milano)
Ma se io vi dicessi che tutto quello che siamo abituati a vedere non fosse la realtà? Se quello che conosciamo, attraversiamo, respiriamo non fosse La Verità? Se io vi dicessi che è tutto una perfetta macchinazione artificiale, costruita con sapienza per farci sentire liberi di camminare, per farci stare tranquilli, per farci sentire al sicuro… Cosa sceglieremmo di fare?
SINOSSI
Il pubblico viene accolto da un misterioso personaggio: è Dedalo, il creatore di quel labirinto che chiamiamo realtà, ovvero quello che siamo abituati a vedere, quello che ci fa stare tranquilli, a cui tutti abbiamo scelto di credere al punto da non saperla più distinguere dalla verità.
Dedalo lancia una sfida: andare al di là dello sguardo. Propone agli spettatori un gioco: entrare nelle profondità del labirinto, nelle pieghe inedite del mondo, al di là di quello che siamo abituati a guardare, e lì trovare da soli una via d’uscita, un altro modo possibile per essere felici. Lì dentro, dove tutto è possibile, spetterà al singolo giocatore decidere dove posare lo sguardo, scegliere a cosa credere, scegliere a cosa affidare la propria vita.
Sì, perchè in gioco c’è la vita stessa… Nel labirinto non saranno da soli.
Un mostro vi è rimasto rinchiuso e vaga alla ricerca di una felicità da divorare, alla ricerca di un posto nel mondo. Di fronte al rischio di essere divorati o di rimanere intrappolati per sempre i giocatori dovranno essere pronti a tutto, anche a uccidere.
LA PERFORMANCE
iDEDALO è una performance transmediale che coniuga strumenti digitali e reali, teatro ed esplorazione degli spazi, fare e fruire. La performance accompagna i singoli spettatori lungo itinerari tracciati e geolocalizzati che permetteranno di compiere un viaggio di riscoperta del territorio.
I giocatori si interfacciano con il gioco attraverso il proprio smartphone e in particolare attraverso l’app di
Telegram. Essa permette allo spettatore sia di fruire della vicenda narrativa/poetica (che si sviluppa tramite drammaturgie sonore), sia di scoprire il personale percorso da compiere nello spazio.