
LA BACHECA
Questa è una bacheca da riempire insieme.
Questo è uno strumento per dare voce a tutte le persone che vogliono rendere più bello lo Yak e il quartiere Bustecche.
Quando volete, potete lasciarci un pensiero, una riflessione, una proposta.
Noi abbiamo già un sacco di domande, di sfide, di progetti.
Allora, chi comincia?
Ricordatevi di selezionare la categoria giusta:
1. Proposte e idee
2. Recensioni eventi
3.Esperienze
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206 comments on “BACHECA”
Rachele Pesavento
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan - Capitolo IV
Lisa non risponde: è troppo occupata a rovistare nel bidone. Gaia si guarda intorno: quel posto le ricorda molto il laboratorio segreto della Umbrella Corporation situato sotto la villa in mezzo ai boschi, nel primo “Resident Evil”. Ad un certo punto, nota una cartella voluminosa su uno scaffale, così, incuriosita, la prende in mano e la apre. Da essa emerge un foglio con tutti i nomi e le foto delle persone coinvolte nel progetto Tremplan. Fra queste c’è anche il loro rigattiere.
Teresa
TREMPLAN - Racconto partecipato
Trasferelli, capitolo 4
Sua sorella intanto prova ad aprire i vecchi cassetti della scrivania di mogano.
“La riconosci?? Questa scrivania era a casa del nonno…ricordo che frugavamo sempre qui dentro alla ricerca di calamite e trasferelli, eccone qui uno!!”
Le due sorelle sgranano gli occhi, le lettere mancanti dal foglio arricciato sono riportate su di un foglio sottostante. La scritta recita:
“Era qui che vi aspettavo, il destino di Tremplan ora dipende da voi”
Silvia
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan - Capitolo 3
Tesa come una corda di violino, la gamba protesa nel vuoto del circo e un polpaccio, ricoperto da un unico enorme tatuaggio. ‘Non ti sembra una chiave? Una di quelle vecchie, con la parte superiore decorata con..’. ‘Oddio Lisa! Quella è una scimmia, la coda annodata e la faccia da sberle’. Sbam! Una risata familiare risuona nelle menti sorelle, e un’immagine nitida della prozia Ofelia impegnata in una corsa ridicola dietro Flò, la bertuccia di casa, un luccichio tra i denti.
Rachele Pesavento
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan - Capitolo III
«Niente» risponde Lisa, asciugandosi frettolosamente la lacrima.
“La mia Rosina sapeva.” Che cosa sapeva? Sapeva del proiettile che il nonno non aveva sparato? Oppure sapeva anche lei del progetto Tremplan e quindi se n’era andata per proteggere la famiglia da eventuali malfattori?
Poi a Lisa balenò un pensiero alquanto spaventoso: tutti pensavano che la nonna fosse morta di morte naturale.
«E se invece fosse stata uccisa?»
Angela
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan capitolo 3
“Guarda quanto pubblico! Mi sarebbe proprio piaciuto assistere a una sua esibizione!”
DRIIIIIN DRIIIIIN DRIIIN DRIIIIN
“Ma chi può essere a chiamare a quest’ora?”
“Corro a rispondere” sussulta Lisa preoccupata che i bimbi si possano svegliare.
Gaia continua a sfogliare il diario.
Lisa rientra nella stanza, bianca in volto.
“Era il rigattiere amico del nonno. Ci ha visto al funerale l’altro ieri. Ha detto che ci deve parlare. Con urgenza. Domani mattina. Ai Giardini.”
Teresa
TREMPLAN - Racconto partecipato
Di generazione in generazione
“Ecco da chi hai preso la testa per aria!!”
Gaia scoppia in una grassa risata, sua sorella non fa in tempo a tapparle la bocca che la più piccola delle sue figlie compare sulla soglia sbadigliando.
“Guanda Tepplan tulla uce, detto ooonno, detto ooonno me!” dice pigiandosi l’indice sul petto.
“Cosa amore?”
“Tepplaaan!!”
“Ehm…scusa non capisco una mazza, mi traduci cosa sta dicendo??” dice alla sorella con gli occhi a fessura.
“Tepplan??! Sta parlando di Tremplan!! Il nonno le avrà confidato qualcosa!”
Daniela
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan Capitolo 3
“Com’è bella la nonna!”
Lisa la immagina volteggiare sul trapezio acclamata dal pubblico.
“Peccato la foto sia in bianco e nero.”
Gaia la scuote dal sogno e Lisa torna la solita sorella zelante.
“Guarda questa strana scritta in cirillico. È sia sul vestito che sulla fascia. Mi sembra di averla già vista da qualche parte.”
“Non è la stessa che si trova al rifugio antiaereo dei Giardini Estensi?” le fa eco Gaia. “Dobbiamo scoprirne il significato!”
“Domani però!” sentenzia Lisa “ora è tardissimo!”
Linda
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan_Capitolo 3
“Prendo una lente” dice Lisa.
“La foto è del 21 aprile. Il circo era a Varese”.
“Ingrandisci lì!” esclama Gaia.
“Sembra ci sia scritto:
PREMIATA DITTA ALI LIBERE
VUOI VOLARE NELLO SPAZIO COME I TRAPEZISTI?
REALIZZA IL TUO MARCHINGEGNO MAGNETICO M…”
“Accidenti, non si capisce le terza parola!” sbotta Gaia.
“Aspetta…Si legge anche:
VIENI A TROVARCI A VARESE IN VIA DELLA CAVA SOTTERRANEA 16/BIS”
Si fissano con sguardo incredulo. Il logo è lo stesso della piantina di Varese trovata a casa del nonno.
Marco
TREMPLAN - Racconto partecipato
Capitolo 2 - La pizza ai peperoni
Tentò svariate volte di chiamare la sorella, ansiosa di comunicarle la sua scoperta, ma al decimo tentativo si arrese. E fu allora che il telefono del nonno squilló.
“Lisa, finalmente ci sei, non hai idea di cosa ho scoperto!”.
Dall’altro lato del telefono, nessun rumore.
“Lisa? Lisa, sei tu? Pronto? Pronto?! Ma chi é?”.
“Tut. Tut. Tut. Tut. Tut. Tut. Tut. Tut”.
Avevano riattaccato. Lisa cominciò a sentirsi a disagio…
Chi chiamava casa del nonno, a quell’ora di notte? E perché non aveva detto nulla?
Controlló che la porta di casa fosse ben chiusa, poi tornò a sedersi sulla poltrona del nonno, l’unico posto di casa in cui si sentiva al sicuro da tutto, e si abbandonò ad un sonno profondissimo, in cui i ricordi di infanzia sembravano illuminare il mistero che stava affrontando.. Quei sogni incredibili, che quando ti svegli ti ritrovi in uno stato di esaltazione, convinta di avere capito tutto.. Una sensazione che dura un minuto, e poi ti rendi conto di avere soltanto esagerato con la pizza ai peperoni.
Patrizia, Francesca, Raffaella, Maristella.
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan capitolo 2
Gaia passò la notte insonne. Ha un’idea. Si presenta da Elisa, “Vestiti”.
“La nostra meta sono i Giardini Estensi. Cercheremo qualcosa che ricordi Tremplan: un albero, una iscrizione, una statua”.
Dopo un’ora, esauste, su una panchina, le raggiunge un signore. Distinto, si siede, estrae un libro, legge ad alta voce. Improvvisamente sembra loro di cogliere (“sarà vero?”) “Tremplan”. Lo guardano. Proprio in quel momento, lo sconosciuto alza gli occhi e rivolge loro un sorriso agghiacciante.
Silvia
TREMPLAN - Racconto partecipato
Una risposta
Non c’è tempo, nemmeno per un’imprecazione. Lì, sola, con i cimeli del nonno che in quell’istante smettono i panni affettuosi per assumere sembianze aliene, irriconoscibili. E quella oscura parola, Tremplan, che inizia a farsi strada in lei, in un incontro che ha sapore di vecchia avventura. Sì, voleva, doveva ricordare qualcosa. Lisa, la sorella che non se ne è andata, i legami col passato mai disciolti. L’avrebbe ascoltata, seguita nel cammino ormai aperto, inesorabile, davanti ai suoi piedi?
Rachele Pesavento
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan - Capitolo II
Gaia rimane in attesa per qualche secondo, finché non sente una suoneria provenire dal divano: è il cellulare di Lisa. “Quanto è stordita …” Pensa, scuotendo la testa.
Torna a fissare la mappa; che fosse una sorta di caccia al tesoro in stile “Il Codice Da Vinci”? E perché c’era quel proiettile? Infatti le due sorelle non sanno che Argo era stato soppresso dal nonno con una fucilata per porre fine alle sue sofferenze, e quel proiettile serviva per ricordargli l’unicità del suo fedele amico.
Leo Papaya
TREMPLAN - Racconto partecipato
Capitolo 2 - L’occhio
Torna su in soffitta, convinta di aver lasciato lì il suo telefono. Niente. Solo scricchiolii sinistri. Il nonno aveva un portatile! Lisa leggerà un’e-mail a quest’ora? “Lisa, hai tu il mio telefono?” Risposta in arrivo, da… sé stessa! “Consideralo un avvertimento. Lascia stare il progetto Tremplan.” Apre la foto in allegato: Gaia di spalle seduta al pc. Rabbrividisce, si volta di scatto: la porta finestra la osserva con aria di minaccia. “Chi c’è?” Alzare di più la voce? Protestare? Piangere?
Pauline K
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan capitolo 2
È freddo. Lo rigira fra le mani. Lo mette per terra. Lo appoggia su un mobiletto. Lo lancia al soffitto. Casca a terra. Lo illumina. Lo porta vicino all’occhio sinistro, perché con quello ci ha sempre visto più chiaro, e, in controluce, sottili sottili vede due lettere minuscole incise. Una G e una E.
Il telefono squilla, più volte, ma non riesce a staccare lo sguardo da quelle due minuscole lettere. Una G e una E.
Fiorenza
TREMPLAN - Racconto partecipato
Tremplan, capitolo 2
“Ovvio, che stupida”. Cerca il cellulare. Scarico. E il caricabatterie? Nel borsone, a casa di Lisa. “Accidenti a me”. Prende proiettile e foglio, e giù per le scale. “Gaia! È una vita che non ci si vede!” Dario, un amico del liceo. Ai tempi, Gaia si era presa una gran bella cotta per lui. Ora ha un’aria strana. “Ciao Dario, son qui per il nonno. E tu invece?”. “Ci abito, già da un bel po’”. Sorride, è quasi inquietante. “Stai andando ai Giardini di Palazzo Estense, per caso? Vuoi un passaggio?”