IO.ABITO
A partire da novembre 2019 torniamo ad aggregare il quartiere Bustecche intorno a un tema. Dopo aver esplorato il mondo del cibo con il progetto Busteak e aver raccolto ricette di famiglia, storie e racconti legati al cibo, ora ci spostiamo dalla cucina all’armadio.
Il vestire non è solo una necessità basilare dell’uomo, ma anche una manifestazione della sua identità, dei suoi gusti, delle sue ambizioni, culture, religioni… Attraverso un particolare stile ogni persona presenta sé stessa: ci racconta l’idea che ha di sé, la sua storia, la sua appartenenza… e se parliamo di appartenenza non possiamo non parlare di casa!
Insomma, sembra che il concetto di abitare abbia molto a che fare con l’abito (inteso come vestito)
Io.abito vuole perciò raccontare il quartiere attraverso la storia dei suoi vestiti.
GLI SHOOTING
Quale abito indosseresti / hai indossato al primo appuntamento?
Hai un abito portafortuna?
Queste sono alcune delle domande a cui hanno risposto i “modelli” dei nostri shooting. Fotografati da Tiziana Barbaro, gli abitanti del quartiere (e non solo) si sono raccontati, hanno condiviso piccoli momenti di vita in cui un abito o un accessorio hanno giocato un ruolo importante.
LE INTERVISTE
Abbiamo incontrato le donne iscritte al corso di cucito organizzato da Auser in Piazza Fulvio de Salvo, che ci hanno raccontato degli abiti tradizionali dei loro paesi (Tunisia, Albania, Marocco) e delle occasioni in cui si indossano.